"No t’inserrist, Partidu, in is aposentus tuus, abarra amigu de is piccioccus de arruga"
"Non rinchiuderti, partito, nelle tue stanze, resta amico dei ragazzi di strada"
Vladimir Vladimirovič Majakovskij
(Влади́мир Влади́мирович Маяко́вский)
"No t’inserrist, Partidu, in is aposentus tuus, abarra amigu de is piccioccus de arruga"
"Non rinchiuderti, partito, nelle tue stanze, resta amico dei ragazzi di strada"
Vladimir Vladimirovič Majakovskij
(Влади́мир Влади́мирович Маяко́вский)
20 settembre 2008 at 5:05 PM
pezzo stupendo!
20 settembre 2008 at 5:42 PM
Esattamente quello che i partiti stanno facendo da un pò di tempo a questa parte. Dovrebbero leggere questo pensiero. Ciao, Pietro.
20 settembre 2008 at 6:16 PM
Bard questa è la ricetta , peccato che da Veltroni in poi andando a sinistra non l’abbiano ancora capito. Tornare alle origini e mandare a farsi friggere l’antiberlusconismo… non l’hanno ancora capito che l’italiano si identifica in lui e se gli si fa politica basandola sulla sua pesona non si va da nessuna parte.
Tornare alla gente.
Lo ha detto Majakovskij dovrebbero capirlo tutti.
Bentrovato, un abbraccio :)))
21 settembre 2008 at 6:05 PM
un partito che non si chiude nelle stanze e si batte nelle strade c’è:PCL!partito comunista dei lavoratori
22 settembre 2008 at 12:46 PM
traduzione russo-sardo… wow
22 settembre 2008 at 1:49 PM
ci sono sedi e
sedi….
La sede del Partito Comunista nella zona di Zhongnanha a ovest di Piazza Tiananmen;
e…
sedi di partito
a Galatone
22 settembre 2008 at 8:22 PM
Parole al vento (purtroppo) le tue.
E ancor piú lo sono state quelle di Majakovskij.
23 settembre 2008 at 9:34 PM
ciao Barda!.. 🙂
24 settembre 2008 at 2:27 PM
Grande traduzione.
Ci devo provare io con la lingua arberesh (albanesi d’Italia).
Un saluto comunista.
mauspezz
24 settembre 2008 at 4:32 PM
Beh, non e` la forma-partito quella vincente secondo me.
Il XX secolo e` finito ma ha lasciato un conflitto ancora in atto, magari modificandolo leggermente.
Ma pensare ancora alla saggezza delle acanguardie, siano essi partiti o gruppi, e` a mio parere un errore da non ripetere.
Insomma, io una ricetta per la situazione, un rimedio, non ce l’ho so soltanto quali errori non rifarei…
Sicuramente bisogna ripartire, ripartire dal basso.
24 settembre 2008 at 7:38 PM
attento maurreddu, la forma partito, abbandonata, è quella che ha spiazzato la base, prima rincorrendo i movimenti, poi una volta liquefatti i partiti, nel senso dell’averli resi più leggeri, meno burocratizzati, ha creato il vuoto. Stranamente però la lega che si è dotata una forma partito radicata nel territorio vince. Quindi ripensare i partiti? in che modo per andare dove e per fare cosa?…
saludos
24 settembre 2008 at 10:00 PM
Barda, condivido in pieno.
Il partito vive solo se radicato sul territorio e diventa avanguardia del movimento e non movimento.
I cittadini hanno bisogno di qualcuno su cui contare, altrimenti non si spiega il motivo per cui molti dei nostri hanno votato lega.
Usciamo dalle stanze e inseguiamo i bambini di strada.
Un saluto comunista.
mauspezz
24 settembre 2008 at 11:45 PM
Penso che una forma piu’ orizzontale di organizzazione, una forma di democrazia diretta possa essere in grado di ridiscutere, anche da subito, i punti cardinali del capitalismo occidedntale.
Questo e’ il motivo per il quale la forma partito non mi interessa.
Per questo non vedo di buon occhio una strtuttura che stia sopra la base, amche sia una dirigenza asennata.
Io non delegherei mai le mie istanze vitali a nessun illuminato, anche quando si tratti di un ottimo compagno.
Autorganizzarsi, autogestirsi, fare movimento, mettersi in contatto, creare un pensare/essere gia’ antagonista queste azioni mi sembrano al momento maggiormente degne di attenzione.
Con questo non voglio togliere nessun merito agli ottimi militanti della sinistra partitica, anzi, li ammiro per la coerenza e perseveranza.
Saludus comunistas
25 settembre 2008 at 5:01 PM
Quando il partito comunista era vivo e partecipava alla vita della gente, la domenica si andava a distribuire L’Unità nei locali pubblici o addirittura in casa , si beveva il “bianchino” o il caffè assieme, si aveva modo di parlare e comunicare, si attaccavano i manifesti in occasioni elettorali o altro, era tutto fatto in maniera festosa e gioviale, coinvolgente e si lasciava dietro scie di simpatia..
Venivano dalle sedi o sezioni di rione,
illuminati e prodighi di consigli o “consulenze” . Bei tempi!!
Ciao bardanè è un piacere ritrovarti.
26 settembre 2008 at 3:12 PM
“moncìllia in coddos, recattu inintro…battendo strade poco trafficate, fuori dai circuiti “normali”, a ritrovare se stessi”
ecco cos’è un partito quello vero che apre le speranze del fare e del pensare. esiste l’altro simile da difendere con forza e con giustizia .
ecco che cosa è un blog