Sciopero della Scuola – 30 ottobre 2008

STUDENTI STRADA A CAGLIARI
ANSA 2008-10-28 11:46
E’ iniziata poco prima delle 9 la protesta dei 1.400 studenti del Liceo Classico Siotto di Cagliari, una delle più grandi scuole d’Italia, che hanno occupato viale Trento, la strada antistante l’istituto e dove si trova anche la sede della Regione Sardegna, sedendosi per terra e bloccando il traffico. Con megafoni, striscioni e cori manifestano la propria protesta contro legge 133 per il riordino della Scuola e dell’Università. L’intenzione degli studenti della sede centrale e di quella staccata di via Falzarego, che hanno attuato una improvvisa azione di contestazione con un tam tam di richiamo attraverso sms, è di restare in piazza sino a fine mattinata bloccando la circolazione stradale ed i pullman dei trasporti. Non è presente alcun addetto delle forze dell’ordine che non sapevano della manifestazione.

Scuola, 30 ottobre 2008: sciopero e manifestazione a Roma
A Cagliari
corteo  partenza ore 9.30, da Piazza Garibaldi arrivo in piazza del Carmine

Scuola, sciopero il 30 ottobre
In piazza a Roma contro il decreto

………per l’intera giornata del30 ottobre 2008

La risposta necessaria: sciopero generale (Liberazione)

taglialagelmini.it

Ke dice Kossiga…
Bisogna fermarli, anche il terrorismo partì dagli atenei

La Sapienza: verso l’occupazione

VOLANTINO SCIOPERO SCUOLA 30 OTTOBRE 2008
manifesto
percorso –

IL VOLANTINO DELLA MANIFESTAZIONE REGIONALE SARDA

        FLC-CGIL                 CISL Scuola                  UIL Scuola      SNALS Confsal     GILDA Unams
REGIONE SARDEGNA 
MANIFESTAZIONE/CORTEO in CAGLIARI il 30 OTTOBRE 2008

UNITI PER LA SCUOLA, L’UNIVERSITÀ, LA RICERCA E L’ALTA FORMAZIONE DI TUTTI.

Contro l’affossamento della Scuola Pubblica, dovuto all’abnorme taglio di risorse finanziarie, di personale, del tempo scolastico e delle discipline, delle scuole del nostro territorio.
Contro la distruzione dell’Università, della Ricerca e dell’Alta Formazione pubbliche, causata dall’inaccettabile taglio delle risorse finanziarie e dal blocco del turn over.
Contro le controriforme della scuola dell’infanzia e del maestro unico nelle elementari, del taglio delle discipline, indirizzi e tempo scolastico delle medie e delle superiori.
Contro la trasformazione in Fondazioni Private, abbandonate al mercato, dell’Università, della Ricerca e delle Scuole Pubbliche del nostro Paese.
Contro l’ulteriore precarizzazione del sistema scolastico, universitario e della ricerca, causato dal blocco delle immissioni in ruolo per coprire i buchi di organico e i numerosi pensionamenti.
Contro ogni tentativo di criminalizzare il diritto a manifestare democraticamente e liberamente la propria opinione.

Gli scioperi generali indetti da tutte le organizzazioni sindacali della scuola, dell’Università e della Ricerca per il 30 ottobre 2008 e per il 14 novembre 2008 sono la giusta risposta a tale progetto.

Chiediamo al personale della Scuola, Università, Ricerca e Alta Formazione, agli studenti, ai lavoratori, ai cittadini, alle famiglie di unirsi per DIFENDERE il DIRITTO all’ISTRUZIONE e alla FORMAZIONE nel nostro Paese, seriamente minacciato dai Provvedimenti del Governo.

Per questo oltre ad invitare tutti i lavoratori ad aderire massicciamente allo sciopero, indiciamo, in contemporanea alla manifestazione a Roma, cui parteciperemo in massa, una
MANIFESTAZIONE REGIONALE a CAGLIARI
per il 30 OTTOBRE 2008, ore 9,30
Concentramento in Piazza GARIBALDI, CAGLIARI.

ECCOLI QUI I PACIFICI FASCI A ROMA aderenti a Blocco Studentesco

fasci vigliacchi dove è il vostro coraggio, dietro le vostre spranghe? Presi da soli ve la fatte addosso, per questo agite in branco eh!?


18 responses to “Sciopero della Scuola – 30 ottobre 2008

  • nheit

    ci siamo Barda
    ci siamo

  • Bardaneri

    la protesta, finalmente, monta…
    e non è che l’inizio

    saludos

  • CambiareLabico

    Barda, hanno infiltrato i fascisti per criminalizzare il movimento studentesco.
    mauspezz

  • perlasmarrita

    Domani sono con voi, impossibilitata di persona, ma con la mente si, è come se fossi lì:))
    Un abbraccio grande :))

  • nheit

    hanno votato la fiducia .
    domani in ogni città in ogni paese. Barda manda le foto di Roma . io le metterò di qua in città

  • nheit

    “Fino a quando a essere picchiati erano i nostri giovani c’è stata una sostanziale indifferenza delle forze di polizia», attacca il leader della Cgil Guglielmo Epifani”
    la storia si ripete
    tutto organizzato dai punti di comando. progettato a sobillare i giovani di destra neofascisti.
    grandi manovre in atto là al governo. farabutti

  • Bardaneri

    i pulotti sono fuori da come venivano definiti da pasolini nel 68, oggi sono più affini e sensibili a tematiche ideologie reazionarie, la “diaz” ne è una prova. Poi se vi capita di conoscere alcuni di essi provate a chiedere cosa ha nel desk top del cellulare, oppure nel nick del bluetooth. Io ne ho visto diversi con la faccia della merdadux, e ti dicono candidamente che sono fascisti.
    che bello schifo

  • nheit

    la faccia della merdadux.
    sì ce l’ho presente reale con essenza chiara.cresciuti o imberbi con lo stesso odore di voglia di picchiare.tutti esecutori d’ordini in sezione

  • perlasmarrita

    Scontata la conversione definitiva da parte del Senato (162 voti a favore, 134 contro, tre astenuti), ora il decreto Gelmini è legge dello stato. Ma anche, dal punto di vista dell’opposizione, il terreno per una battaglia comune: la raccolta di firme per un referendum abrogativo.

    Il provvedimento aveva appena ricevuto il via libera dai senatori quando, nell’Aula di Palazzo Madama, è comparso uno striscione che incitava alla battaglia: “Passa la Gelmini, referendum!”. Ad esporlo un gruppo di dipietristi (Stefano Pedica, Elio Lannuzzi, Giuliana Carlino e Fabio Giambrone) assieme al democratico Ignazio Marino. E’ stato il via libera alla campagna anche se, a onor del vero, i primi ad annunciare la raccolta delle firme sono stati quelli del Pdci attraverso il responsabile organizzazione Orazio Licandro, pochi minuti prima dell’esposizione dell’insegna al Senato, subito rimossa dai commessi.

    A confermare che la presenza di Marino tra i dipietristi non era solitaria, la capogruppo del Pd Anna Finocchiaro è subito scesa a parlare con gli studenti e ha confermato l’adesione dei democratici alla battaglia referendaria: “Il referendum è una buona idea per rispondere con uno strumento di democrazia diretta a questo governo che si tappa orecchie e bocca”, aggiungendo che “il decreto Gelmini presenta profili di incostituzionalità e lo dimostra anche il fatto che sei regioni faranno ricorso alla Consulta”. Tra la tarda mattinata e il primo pomeriggio hanno dato disponibilità alla collaborazione per costituire comitati referendari anche Rifondazione comunista (sia attraverso il segretario Paolo Ferrero che con il leader dell’opposizione interna Nichi Vendola) e Sinistra democratica.

    Alle tre è stato il segretario del Pd Walter Veltroni a rendere, definitivamente, quella referendaria una scelta politica del Pd. L’ex sindaco di Roma lo ha confermato in una conferenza stampa alla Camera, aggiungendo un appello a unirsi alla battaglia a “tutte le forze politiche interessate”. Veltroni, (a dire la verità aveva dalla sua già tutto l’arco dell’opposizione) ha spiegato ai giornalisti che “verrà proposto un referendum abrogativo contro la parte più estesa possibile del decreto Gelmini”.

    La materia è scottante: il decreto, come sanno gli specialisti e non solo, è composto in gran parte da tagli e previsioni di spesa, e l’articolo 75 della Costituzione (quello che disciplina i referendum abrogativi) proibisce esplicitamente ai cittadini di esprimersi sulle leggi di bilancio. L’escamotage, a cui ha fatto riferimento Veltroni, è quello di “coprire” la legge per quanto possibile, nelle parti dove è sicuro che il quesito o i quesiti non ricevano la bocciatura della Corte costituzionale. Alla Consulta, infatti, spetta il compito di esprimersi, una volta raccolto il mezzo milione di firme, sull’ammissibilità. Anche se il testo dei quesiti si dovesse limitare a parti meno importanti del decreto, e lasciare fuori (come sarà) i tagli, è comunque l’occasione per promuovere un’iniziativa politica importante e aprire un dibattito nel Paese, “una battaglia di civiltà”, come l’ha definita Veltroni. La Finocchiaro ha annunciato che il referendum non riguarderà solo la riforma Gelmini, ma potrà estendersi anche ad altre disposizioni volute dal governo nel campo dell’istruzione: “Per esempio, in commissione al Senato si discute di un decreto sulla Sanità che prevede il commissariamento di quelle Regioni che non obbediscono al diktat di abolire gli istituti più piccoli”.

    Se la consultazione avesse successo sarebbe difficile, per la maggioranza, ignorare che la maggior parte dei cittadini appoggiano dei quesiti presentati, sebbene tecnicamente “limitati”, come la proposta di cancellare la politica sulla scuola seguita dalla maggioranza. Certo vincere non è facile, per i referendum abrogativi il problema è sempre quello dell’astensionismo alto e delle assenze che finiscono per sommarsi ai “no”. Lo sa il ministro della Difesa Ignazio La Russa, che ha lanciato la provocazione: “Forse firmerò anch’io per indire il referendum abrogativo del Dl Gelmini, così si vedrà che il 70% degli italiani è a favore del nostro provvedimento”. In ogni caso la campagna inizia, per il Pd, subito: Veltroni ha annunciato per fine novembre gli stati generali della scuola e dell’università.

    Oltre ad ufficializzare l’inizio della campagna referendaria, in conferenza stampa Veltroni ha fatto cenno agli scontri avvenuti oggi in piazza Navona, dove sono stati feriti lievemente tre studenti e un poliziotto. Il Pd e l’Italia dei valori hanno chiesto al governo, nel corso e successivamente al dibattito sul decreto, di riferire. Sulla vicenda circolano versioni contrastanti, la certezza è che le scaramucce hanno avuto inizio dopo un’incursione di un autoveicolo dell’organizzazione di destra “Blocco studentesco”, che è stato fatto entrare dalla polizia in piazza Navona e ha inaugurato, di fatto, gli scontri. La Rete degli studenti sostiene che tutto sia nato dall’aggressione di Blocco studentesco (con mazze, spranghe e bastoni) a un gruppo di giovani che non ha reagito. Poi sono subentrati i centri sociali, in un secondo tempo le forze dell’ordine. Il segretario della Cgil Guglielmo Epifani ha parlato, al riguardo, di “un clima che non mi piace” e accusato la polizia di “sostanziale indifferenza, finché sono intervenuti non graditi i centri sociali”.
    da un articolo di Andrea Scarchilli

  • Bardaneri

    sono appena rincasato dalla manifestazione del capoluogo isolano, si parla di 20.000 partecipanti alla manifestazione, bellissima.poi magari diranno che erano 2.000 (facinorosi).
    Peccato non essere riuscito ad andare a roma, ma i biglietti erano già terminati, la delegazione sarda erà nutritissima…

    e non è che l’inizio

    saludos

  • nheit

    Barda
    i ragazzi
    scoprono la Costituzione.guardano alla Democrazia .sanno che la salita delle vita non concede sconti e i diritti se li devono riprendere tutti.insieme ai doveri.
    i ragazzi cantano Bella Ciao .Contessa.
    i ragazzi sorridono.
    i ragazzi riprendono a partecipare .
    i ragazzi sono uomini e donne.
    e noi grandi lì con loro come se sempre lo fossimo stati. frattura colmata oggi. bellissimo.
    attento Barda tra tanti diecimila di più t’ho sentito borbottare parolacce sacrosante. m’hai sentito pensare le stesse. un sorriso

  • Bardaneri

    … e magari, abbiamo sfilato fianco a fianco, fischiando i tre forcaitalioti che si sono affacciati al balcone di via roma, mentre piovigginava, giusto il “tempo” di ricordarci che quando piove “il governo è ladro”..

    saludos

  • nheit

    no anonimo qui ci vuole il link diretto per averlo sott’occhi sempre, questo articolo .
    oggi interpellanza al Governo per mettere sott’accusa la sinistra che “ha fomentato la violenza in piazza Navona”
    Stiamo arrivando alle comiche col morto che ci scappa.vogliono il morto ragazzo .boia d’un Kossiga che ha fatto strada
    piazzanavona

  • giovanotta

    sono contenta che la manifestazione di Cagliari sia andata bene, non ne dubitavo!!
    e intanto a proposito di piazza Navona guarda qui le dichiarazioni del sottosegr. Nitto Palma..

    http://notizie.tiscali.it/articoli/politica/08/10/31/scuola_scontri_sinistra_234.html

    (ne parla anche un blog amico
    http://ammazzarelaportinaia.splinder.com/)

    “loro” sono sempre più convinti di poterci fare fessi!..
    ciao!!

  • Bardaneri

    il loro problema è che comunque la girino e la rigirino non hanno la democrazia nel dna, a noi chiedono il rispetto delle regole, a lori “popolo della libertà” la libertà di fare come cazzo gli pare, quando poi le poche regole del gioco, che si sono votati, non gli vanno più bene allora, come mocciosi dispettosi e figli di papà, fermano il gioco e rubano la palla.
    Fasci: l’anello al naso non ce l’ha più nessuno, siamo sempre più informati, e di pari passo più incazzati.

    saludos

  • pietroatzeni

    Qualche giorno fa ho sentito una notizia che mi ha piacevolmente sorpreso. Un liceo di Roma è stato occupato dagli studenti e fin qui la notizia è di assoluta normalità, lo straordinario è che l’istituto è frequentato in prevalenza da studenti di destra ma l’occupazione è stata fatta d’amore e d’accordo con la minoranza di sinistra. Al giornalista che faceva notare come a volere la legge che contestavano fosse il governo di destra il giovane ha risposto: “Gasparri e compagnia non ci rappresentano più da un pezzo. Noi siamo per lo stato sociale invece questa classe politica ha fatto la sua parte per smantellarlo. E’ ora che se ne vadano a casa”. Se Atene piange Sparta non ride. Sul versante della sinistra si potrebbe dire altrettanto e per certi aspetti anche peggio. Se la gente uscirà compatta da questa contrapposizione destra e sinistra e capirà che è stupido stare a litigare su sofismi forse sarà la volta buona che si riuscirà a costruire su solide fondamenta un mondo migliore. Un caro saluto, Pietro.

  • Bardaneri

    Scontri a Roma: la testimonianza diretta di Curzio Maltese

    Ricostruzione dei Fatti di Piazza Navona
    http://roma.indymedia.org/node/5675
    Ecco, in 4 semplici passaggi, la ricostruzione del set scenografico messo a punto da fascisti e polizia in Piazza Navona il 29 ottobre.
    Si incomincia da un set ben collaudato[1], si continua seguendo le direttive[2]
    e senza troppo bisogno di infiltrati(3)
    data la contiguità di fasci e polizia Il cerchio si chiude

    4]

    Grazie Ko-ss-iga per i consigli preziosi e utili…ai fasci
    saludos

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