Archivi del mese: marzo 2007

Tumbarinos di Gavoi

Per fortuna che ho l’abitudine di andare ramingo nei meandri internetiani, sennò mi sarebbe sfuggita questa occasione di vedere immortalati i soggetti che animano ogni anno le strade (sas carrelas) di Gavoi (Nu) durante il carnevale (carrasecare). Tant’è che ho scovato un articolo su "Sardegnaoggi" che da notizia di una mostra fotografica dello sloveno Koritnik. Fino a Pasqua è fruibile e godibile. Spero di poterci andare.
Per gli amanti del libro a Gavoi questo scorso anno si è svolto nel mese di Luglio 2006 il III° Festival internazionale della Letteratura, ma credo che visto il successo quest’anno ci sarà la IV edizione.

  "Tumbarinos: a Gavoi la mostra fotografica di Žiga Koritnik
(copiaincollato da Sardegnaoggi) Si inaugura domani, venerdì 30 marzo, a Gavoi la mostra che il fotografo sloveno Žiga Koritnik ha voluto dedicare allo spettacolare carnevale del centro barbaricino e ai suoi protagonisti, i Tumbarinos. In Sardegna il fotografo è stato invitato per diversi anni a ‘Musica sulle Bocche’, il festival jazz di Santa Teresa Gallura diretto da Enzo Favata, dove Koritnik ha potuto incontrare e scoprire i Tumbarinos di Gavoi. Da qui parte il suo desiderio di conoscere più da vicino il Carnevale del centro barbaricino, caratterizzato dai tamburi che risuonano a centinaia per le vie del paese. Koritnik ritorna dunque in Sardegna, nel febbraio 2006 e 2007, questa volta ospite a Gavoi dei Tumbarinos di Piergavino Sedda, e conduce la sua indagine fotografica i cui risultati vengono ora esposti al pubblico. Una documentazione che avvicina i due mondi della fotografia di spettacolo, da una parte, e dell’indagine antropologica, dall’altra. Tra gli scatti, per la maggior parte realizzati a Gavoi, anche alcune immagini dei carnevali di Ovodda, Orani, Mamoiada. La mostra, promossa dall’Associazione Tumbarinos, con il patrocinio del Comune di Gavoi, del consorzio Bim Taloro e della Fondazione Banco di Sardegna, è ospitata a Casa Lai in Piazza San Gavino a Gavoi e resterà aperta fino all’8 aprile (orari 11.00 -13.00 e 17.00 – 20.00)."

…naturalmente per chi ama suoni ancestrali della Barbagia non può che farsi un giretto nel sito dedicato a sos tumbarinos di Gavoi, ampiamente corredato di fotografie, storia e suoni. Visto che c’ero ho piluccato qua e la e mi sono scaricato anche un po di musica in mp3 del ballo di Gavoi.

…merita!

 


Via dall'Afghanistan, ora, subito!

Una scheda di Peacereporter ci aiuta a conoscere cosa accade in quei luoghi
…ed ecco cosa ne pensa Giulietto Chiesa nella sua rivista on-line Megachip – democrazia nella comunicazione

L’Afghanistan produce veleni, e ne produrrà altri, per la semplice ragione che è un acquitrino avvelenato. Chi se ne stupisce oggi vuol dire che non aveva capito niente. E finora ci è andata bene, perchè Daniele Mastrogiacomo, grazie a Emergency, ne è venuto fuori vivo, e l’unico morto è quel povero autista decapitato. Ma è evidente anche ai ciechi che non si può stare in quella situazione, in quel modo. Qui i pacifisti non c’entrano niente, non sono responsabili di niente, se non – come ha fatto Gino Strada – di aver salvato un giornalista da morte probabile.
Il resto è appunto l’acquitrino di un’alleanza che partecipa a un’impresa senza onore e destino; in cui gli alleati non si fidano l’uno dell’altro; in cui nemmeno le comunicazioni più elementari funzionano; in cui ci si racconta bugie (D’Alema con Condoleezza) e ci si tira coltellate alla schiena con dichiarazioni anonime da Washington e con comunicazioni trasversali con l’opposizione.
Ne può essere altrimenti, perché chi partecipa a un’impresa senza onore non può pretendere comportamenti onorevoli dai partner. Mentre laggiù si combatte e si uccide, qui, dietro le quinte si traffica come magliari per far cadere il governo, o per tenerlo in piedi. Non resterebbe che decidere di andarsene, perché il rischio di avere qualche decina di Calipari che cadono diventa ogni ora più alto e perché l’alternativa è quella di sprofondarci dentro del tutto. Ovviamente senza onore, ne gloria. Ma anche senza risultati, perché l’Afghanistan non ne ammette alcuno che possa essere deciso a Roma o a Washington, oppure in fantomatiche conferenze internazionali che possono fare solo coloro che devono andarsene.
da Off del 23 Marzo 2007
 Berti_not_in_my_name

Non mi rompete

No mi segades

No m’ischidaes pro piaghere
ma lassàemi dromire custu sonnu,
siet trancuillu de pitzinnu
siet chi fraghet de su sorroscru ‘e imbriagu.
Poite mi chieries ponner disturbu
si fortzis ego soe bisande unu biazu aladu
supra ‘e unu carru chene orrodas
tirau dae caddos de bentu èstiu,
in su bentu èstiu… a bolu.

No m’ischidazes pro piaghere
ma lassaemi chi droma custu sonnu,
b’est galu tempus pro sa die
cando sos ocros si ifunden de prantu,
sos ocros meos… de prantu.

Non mi rompete
– Banco del Mutuo Soccorso –

da
"Io sono nato libero"

Non mi svegliate ve ne prego
ma lasciate che io dorma questo sonno, 
sia tranquillo da bambino 
sia che puzzi del russare da ubriaco. 
Perché volete disturbarmi 
se io forse sto sognando un viaggio alato 
sopra un carro senza ruote 
trascinato dai cavalli del maestrale, 
nel maestrale… in volo.
 
Non mi svegliate ve ne prego 
ma lasciate che io dorma questo sonno, 
c’è ancora tempo per il giorno 
quando gli occhi si imbevono di pianto, 
i miei occhi… di pianto.

puntuali precisi e intelligenti i commenti di nheit (e che ringrazio) … che mi stuzzicano altre traduzioni sul Banco del Mutuo Soccorso.

Cando sa zente de casta narat
(da "Cumente in s’urtima chena)

No t’aperzas tropu,
amània cumente ti mustras
est su sinzu de su rispetu.
No ti mustres a sos ateros,
cando ses fertu
o t’an a bochire de repente.
Prende sos pensamentos tuos a su bolu ‘e sa notte,
as a esser solu e nemos at a bider.
Solu a de notte
isorbe sos alidos tuos
e nemos at a intender
.

Quando La Buona Gente Dice
(Come in un ultima cena)

Non aprirti troppo,
cura le apparenze
sono il segno del rispetto.
Non mostrarti agli altri,
quando sei ferito
o sarai colpito a morte.
Lega i tuoi pensieri al volo della notte,
sarai solo e nessuno vedrà.
Solo nella notte
sciogli i tuoi respiri
e nessuno sentirà
.

L’ultima cena  – Andy Warhol (1986)


Finalmente Libero!

Bentornato Daniele!

“Sto bene. Grande Gino, grazie, grazie!”. Daniele Mastrogiacomo abbraccia forte Gino Strada all’ingresso dell’ospedale di Emergency di Lashkargah, dove è arrivato alle 18.35 ora afgana, poco dopo le 15 in Italia. Le sue prime parole da uomo libero dopo due settimane esatte passate “sotto la custodia”dei talebani di mullah Dadullah. Indossa un abito tradizionale afgano, verde, e un lunghì, il tipico turbante pashtun. Lo staff di Emergency è elettrizzato: “Sta bene, sta meglio di come sembrava in video”, urlano nel telefono comunicando la bella notizia alla sede di Emergency a Milano.


Gino Strada sei tutti noi


Liberate Daniele Mastrogiacomo

“Liberatelo, è un giornalista”

Torrade liberu Mastrogiacomo est unu zornalista

Free Mastrogiacomo, he’s a journalist

Perché Daniele è andato in Afghanistan a svolgere il suo lavoro di giornalista, di reporter che cerca le notizie e racconta.


L'albero ed io

S’arbure e ego

Cando s’urtima die mea at a benner apustis de s’urtima mirada a su mundu,
non cherzo perda in custu corpus meu, poite pesante m’at a parrer.
Chircae un’arbure zobanu e forte, cuddu at a esser su locu meu;
cherzo torrare puru apustis mortu sutta cuddu chelu chi naran de Deus.
E in iberru in su pasu mannu, galu bivu, a curtzu ‘e sa matta,
cumente dromiu, ap a esser isperantzosu de m’ischidare in carchi manzanu.
E in beranu, intre milli mutidas nobas, torra bivos amus a èsser
ap a artiare sos pòddighes meos de naes cara a cuddu chelu gai misteriosu.
E in Istade, si su bentu collit su cùmbidu porriu de cada jemma frorida,
amus a isbentulare banderas de fozas e amus a cantare cantzones de vida.
E gai, impare, amus a biver po semper inoghe in terra, sa matta e ego
semper in punta, in istade e in iberru contras cuddu chelu chi naran de Deus.

L’albero ed io
Francesco Guccini
(Due anni dopo)

Quando il mio ultimo giorno verrà dopo il mio ultimo sguardo sul mondo,
non voglio pietra su questo mio corpo, perchè pesante mi sembrerà.
Cercate un albero giovane e forte, quello sarà il posto mio;
voglio tornare anche dopo la morte sotto quel cielo che chiaman di Dio.
Ed in inverno nel lungo riposo, ancora vivo, alla pianta vicino,
come dormendo, starò fiducioso nel mio risveglio in un qualche mattino.
E a primavera, fra mille richiami, ancora vivi saremo di nuovo
e innalzerò le mie dita di rami verso quel cielo così misterioso.
Ed in estate, se il vento raccoglie l’invito fatto da ogni gemma fiorita,
sventoleremo bandiere di foglie e canteremo canzoni di vita.
E così, assieme, vivremo in eterno qua sulla terra, l’albero e io
sempre svettanti, in estate e in inverno contro quel cielo che dicon di Dio.


SCIE CHIMICHE, surcos in chelu!

Surcos in chelu, Scie chimiche, Chemtrails.
– Il cielo non è … sempre più blu. Anzi!

"Ci piaceva pensare che il cielo fosse l’ultimo spazio di libertà lasciatoci: nuvole e fasmati ci facevano sognare… Ora ci appaiono strizzate, prive di massa come inutile cotone. Finte. Anche il cielo è prigioniero della follia umana …"

Così si legge nella home page del Comitato sardo di sensibilizzazione sulle scie chimiche

A squadroni, affiancati in formazioni di tre per volta gli aerei (di linea…come no!) hanno DEVASTATO il cielo della Sardegna e di mezza Italia. Nubi chimiche a perdita d’occhio a terra, mischiate alle poche nubi vere. Questo è il risultato dal satellite NOOA alle h. 12.21 del 14 febbraio 2007…. una devastazione senza limiti. Un disastro per la salute di tutti gli esseri viventi…

Ma questo non è un fenomeno solo isolano, riguarda tutti i cieli del pianeta. Infatti, giusto per fare un esempio, già dal 1996, in quasi tutti gli Stati Uniti sono state osservate nei cieli delle strane scie che mostravano qualità differenti dalle normali scie di condensazione degli aerei; dalla Germania all’Italia, dalla Spagna agli Stati Uniti, ormai nessun paese occidentale ne è immune.

Ma cosa sono?
Le scie chimiche (in inglese chemtrails) sono delle possibili scie di condensazione anomale rilasciate da aerei in volo, che hanno dato vita a un gruppo di teorie che spiegherebbero il fenomeno.
Secondo la NASA «le scie di condensazione si formano solo ad alta quota (generalmente al di sopra degli 8000m), dove l’aria è estremamente fredda (meno di -40°C). Altri tipi di nuvole si possono formare ad altitudini molto varie, dalla prossimità del suolo, come la nebbia, a quote estremamente elevate, quali quelle dei cirri.»
La caratteristica più sconcertante è che queste scie non si dissipano in pochi secondi come accade per una normale scia di condensazione, anzi si espande, si "diluisce" nel cielo formando come un velo e spesso una nube che pian piano va a ricoprire tutta l’area interessata.
Quando un aereo vola a quote fredde e soprasatura l’aria umida, il vapore acqueo che esce dai motori si condensa in piccole gocce. Quando queste gocce sono prodotte a temperature ancora più rigide, si formano addirittura cristalli di ghiaccio.
Le scie chimiche o chemtrails sono invece scie di sostanze chimiche nebulizzare nell’aria tramite sistemi di irrorazione montati su aereoplani che non appartengono al normale traffico aereo e che non sono riconoscibili perchè privi di insegne. Queste sostanze vengono irrorate a diverse altezze a seconda degli scopi per cui vengono utilizzati.(…)

Da quali sostanze sono composte?
E’ stato accertato che, tra le sostanze irrorate sui centri abitati e sulle montagne ove si trovano le fonti d’acqua (le zone privilegiate dai tankers), vi sono alluminio, bario, quarzo (radioattivo), torio (radioattivo).

Cosa c’è dietro le scie chimiche?
Le ipotesi sono ampiamente sviluppate in http://www.sciechimiche.org/
 – Controllo climatico da parte degli USA – Riduzione della popolazione – Il business farmaceutico – Eliminare 4 miliardi di persone poichè l’aumento popolazione sarebbe una minaccia – Vaccini contro Sars, aviaria, mucca pazza (Nasce prima il farmaco o la malattia) – ecc.
Mai una risposta ufficiale nonostante le diverse interrogazioni parlamentari.

Perchè tutti gli enti preposti alla tutela della nostra salute tacciono?
Perché, a vario livello, sono coinvolti. Non dimentichiamo che il governo italiano, nel 2003, ha stretto un patto di collaborazione con gli Stati Uniti per lo studio degli effetti degli aerosol sul clima.

Il materiale informativo l’ho tratto da internet ma sopratutto da http://www.sciechimiche.org che invito a visitare e cliccare sui vari link e foto presenti –

inoltre si trovano interessanti filmati ed altro in (videochemtrails)

www.arcoiris.tv

Che fare?
Intanto firma anche tu la Petizione contro le scie chimiche, http://www.sciechimiche.org/ oppure scarica il materiale in formato pdf

altre ed inumerevoli foto

NUORO, 9 MARZO 2007 – CONFERENZA SULLE SCIE CHIMICHE

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