« Totu su podere a su populu »
« All the power at the people »
« Tutto il potere al popolo »
(Le Pantere Nere)
Il loro pensiero graffia ancora… di seguito alcune delle panthers che hanno fatto passare sogni poco tranquilli all’FBI……
Bobby Seale
– attivista del movimento afroamericano statunitense, fondatore delle Pantere Nere è stato presidente del movimento. Nel 1968 Seale fu uno degli otto uomini accusati di cospirazione e incitamento alla sommossa, per aver partecipato alle proteste avvenute a Chicago durante il congresso nazionale del Partito Democratico Statunitense. Seale fu condannato a quattro anni di carcere. Bobby Seale interpretò nel ’92 un piccolo ruolo in "Malcolm X" di Spike Lee.
Angela Davis
– Angela Yvonne Davis è una attivista del movimento afroamericano statunitense, militante del Partito Comunista degli Stati Uniti fino al 1991. Nasce in un quartiere dominato da un acuto conflitto razziale. A 14 anni si iscrive alla Little Red School, scuola privata del Greenwich Village, quartiere radicale e progressista di New York. Lì comincia i suoi studi sul socialismo e sul comunismo e comincia a militare nel gruppo giovanile comunista. Prosegue gli studi alla Brandeis University, in Massachussets, poi in Francia e in Germania, studentessa di Adorno. Nel contempo crescono la sua coscienza politica e il suo attivismo, e ben presto l’evolvere degli eventi negli Stati Uniti, con il dilagare del movimento per i diritti civili, la spinge a tornare. Negli U.S.A., ormai tra i leader del movimento e del Partito Comunista, balza agli onori della cronaca per la sua dura detenzione in carcere, in cui viene rinchiusa dopo una lunga latitanza per il suo collegamento (mai provato del tutto) con l’omicidio ad opera delle Pantere Nere del giudice Harold Haley.
Huey P. Newton
– nato a Monroe, Louisiana, il 17 febbraio del 1942, ultimo di sette fratelli. La famiglia si era trasferita a Oakland quando Huey aveva un anno.La città era divisa in due parti distinte, una collinare abitata dalla classe medio-alta dei bianchi e le flatlands, le zone piatte, dove siaffollavano i neri,chicanos e cinesi, divisi tra ghetti di West Oakland e East Okland. Dopo il diploma di maturità, definito una farsa, Newton si iscrisse alla fine del ’59 all’ Oakland City College. Attraverso le letture del college si interessò anche al socialismo e alla rivoluzione cubana, frquentando qualcuno dei gruppi marxisti presenti nell’ area, come il Progressive Labor Party di ispirazione maoista. L’ impegno politico di Newton continuò a mescolarsi con le attività " criminali" del ghetto. Si mise a studiare legge prima al City College e poi alla San Francisco Law School, utilizzando il suo apprendimento soprattutto per attività illegali: furti con scasso negli appartamenti e nelle auto di Berkley, traffici in assegni e carte di credito rubate. Nel 1964 venne arrestato per accoltellamento durante una rissa, passando sei mesi in carcere, di cui uno in isolamento assoluto per il suo atteggiamento di non collaborazione con le autorità. Uscito dal carcere decise di fondare con Seale il partito della pantera nera e fu proprio Newton a dettare i dieci punti divisi in due sezioni: "COSA VOGLIAMO" e " COSA CREDIAMO". Disse:"Accetto di essere considerato un fuorilegge, perchè per cambiare le leggi devi metterti al di fuori della legge. Se fai così e la gente è con te, allora diventerai un eroe; se non lo è, allora diventerai un criminale. Accetto di essere considerato un deviante . Ho deviato dal rimanere docile. Questo governo ha distrutto il movimento, ha distrutto il fervore rivoluzionario della comunità…ma sto aspettando che sorgano nuovi movimenti. I movimenti rivoluzionari arrivano a ondate e, se mi guardo intorno, vedo movimenti crescere dentro la comunità. Ora sono nel loro stadio infantile, ma io credo nella capacità del tempo di rimarginare tutte le ferite."
George Jackson
– (23 settembre 1941 – 21 agosto 1971) uno dei principali militanti del Black Panther Party (BPP). Jackson fu atrocemente ucciso da un secondino una settimana dopo che il suo pamphlet, "Col sangue agli occhi", riuscì a varcare clandestinamente le porte del penitenziario di San Quentin, il 21 agosto del 1971. Il suo omicidio, come quello di tanti altri rivoluzionari neri, fu esplicitamente voluto dalle autorità carcerarie che giunsero a mettere una taglia sulla sua testa: ai detenuti bianchi era esplicitamente detto: «Stangate Jackson, e ci sarà una ricompensa per voi».
David Hilliard
– Membro fondatore ed ex-Capo di Stato Maggiore del Black Panther Party, "autorità intellettuale" sulla storia del Black Panther Party. Autore di numerosissimi libri sul BPP e sulle dinamiche sociali della comunità afroamericana dagli anni ’60 ad oggi, ultimo tra tutti quello sui programmi di autogestione sociale messi in piedi negli anni ’60 e ’70 all’interno dei ghetti urbani dal BPP. Dalla fine degli anni ’60 le Pantere Nere sono state, a livello nazionale, l’unica organizzazione che offriva gratuitamente cibo, medicine e servizi legali all’interno delle periferie; solo per citare alcune cose di comprensione diretta. Proprio per il loro radicamento sociale tra "gli ultimi", la loro dinamica di contropotere e la loro reale attrattività, le Pantere Nere sono state classificate dal direttore dell’FBI (J. Edgar Hoover) "la più grande minaccia per la sicurezza interna agli USA". Dal 1993 David Hilliard dirige le attività della "Dr. Huey P. Newton Foundation", un’organizzazione no-profit impegnata a preservare e promuovere l’eredità intellettuale, sociale e storica dell’esperienza del BPP. Il lavoro svolto dalla fondazione ha anche attirato l’attenzione del New York Times, il Chicago Tribune e il Los Angeles Times, come pure della National Public Radio e della Pacifica Radio Network. David Hilliard insegna al Merritt College, al Laney College ed al New College, partecipando, inoltre, a conferenze in tutti gli Stati Uniti ed in Europa: per la prima volta arriva anche in Italia; è stato anche un consigliere per il lungometraggio "Panther" (di Mario Van Peebles) e per la produzione teatrale montata a film di Spike Lee, "A Huey P. Newton Story".
Mumia Abu-Jamal
Erano gli anni ’80, e Mumia Abu-Jamal era famoso quasi come Nelson Mandela. Era un giornalista di Philadelphia, nero di pelle e radicale di pensiero. Rompeva le scatole alla polizia corrotta della sua città denunciandone i crimini. Militava nelle Pantere Nere, i Black Panthers, il partito della liberazione nera, nel quale era entrato a 14 anni, colpito fin quasi allo sterminio dalla "democrazia" statunitense. Quella democrazia statunitense che, come il neo-liberismo metabolizza e trae profitto da tutto, tra pochi mesi potrebbe avere come presidente un giurista afrodiscendente, Barak Obama. Mumia Abu-Jamal fu condannato a morte per l’omicidio di un poliziotto nel 1982. Oggi siamo alla vigilia di un nuovo processo, sul quale continua ad aleggiare il vulnus del razzismo. Nonostante le circostanze del conflitto a fuoco, nel quale rimase ucciso l’agente, non siano mai state chiarite, l’innocenza di Mumia era evidente. Ma la polizia non aspettava altro e il suo caso fu montato da subito per dimostrarne la colpevolezza e liberarsi di quella voce scomoda. L’instancabile censore della corruzione del sistema giudiziario in Pennsylvania fu rapidamente condannato a morte da quello stesso sistema in un clima di odio sordido della polizia e della magistratura bianca contro il giornalista nero. Mumia Abu-Jamal è in un braccio della morte da un quarto di secolo. Vi ha passato ormai la metà della sua vita.