Archivi del mese: novembre 2008

tessera annonaria

piluccando nelle news ho beccato questa "rivoluzionaria" proposta del Governo in carica: "in arrivo un bonus per le famiglie a basso reddito"
Nei mesi precedenti già si parlava di una “social card”.
Ma chiamiamola come si addice a un regime di tal fatta e per i nostalgici dell’eya eya alalà: la tessera annonaria!

Già, tessera annonaria di povertà: offensiva, pietistica, mortificante.
durante il ventennio, ogni persona a seconda dell’età e del lavoro, riceveva una tessera di carta stampata con dei bollini, ognuno di essi permetteva di comprare, quel certo giorno, un certo genere alimentare per un certo tot di denaro. Per esempio nel 1941 la quota di pane di ognuno era di 200 g. al giorno, per gli operai di 300 e di 400 per chi svolgeva lavori pesanti.

Oggi la chiamano (secondo il sistema delle 3 "i") “card”, ma è l’ennesima presa per il culo dei poveri, che a frotte hanno votato l’unto dal signore.
I poveri, quelli che hanno solo la dignità da salvare. Ma se gli sbatti in faccia quest’obolo, questa carità, beh! allora siamo alla frutta!

E’ meglio che si cominci anche a chiamare le cose come stanno:

Il ventennio ritorna sotto non-mentite spoglie!!!!!

Seconda Guerra Mondiale: quanta fame!

da "Glossario della guerra e della Resistenza"
Tessera (annonaria) – Tessera nominale che viene consegnata ad ogni cittadino per ottenere i viveri previsti dal razionamento, con bollini da staccare all’atto della ricezione degli alimenti. Diviene espressione di uso comune per indicare un prodotto scadente o di infima qualità: “L’è pés ch’al pàn d’la tèsèra” (dialettale) = “È peggiore del pane della tessera”.


Il vino

Su binu

Cumenti est bellu su binu
nieddu nieddu nieddu,
biancu est a mengianu,
seu aintru de unu fossu.
E in mesu a s’àcua trulla
mi gosu de custus isteddus,
custa vida est crutza,
est iscritu in sa peddi.

Ma cumenti est bellu su binu
biancu biancu biancu
arrùbiu est a mengianu,
mi ‘olit unu costau.
vida vida vida,
merì ‘pustis merì,
fuit in mesu ‘e is didus,
ispera, mira, ispera.

Il Vino (Piero Ciampi)

Com’è bello il vino
rosso rosso rosso,
bianco è il mattino,
sono dentro a un fosso.
E in mezzo all’acqua sporca
godo queste stelle,
questa vita è corta,
è scritto sulla pelle.

Ma com’è bello il vino
bianco bianco bianco,
rosso è il mattino,
sento male a un fianco.
Vita vita vita,
sera dopo sera,
fuggi tra le dita,
spera, Mira, spera.

da Wikipedia

da La Brigata Lolli

video

Premio Ciampi

 


Verso la grande mareggiata

In difesa della scuola pubblica

20.000 camminano nella città uggiosa

10.000 pensieri le coscienze scuotono

1.000 canzoni intona l’onda generosa

100 palloncini rossi il corteo dipingono

10 i colori della grande mareggiata

1 obiettivo comune: la Scuola non si tocca!

(Cagliari 30-10-08)

…e non è che l’inizio

post: punt' 'e billetu

 

01. l’aria scarlatta

 

02. la scolaresca

 

03. riflessi scarlatti in via roma

 

04. piove… governo ladro

L’onda anomala prepara la grande mareggiata!

L’onda anomala della Sapienza e di tutti gli atenei in mobilitazione in giro per l’Italia non poteva non contribuire alla mareggiata di ieri. Siamo stati parte pur essendo indipendenti dai sindacati, pur avendo costruito dal basso, facoltà per facoltà, ateneo per ateneo la nostra partecipazione. Solo a Roma 200.000 studenti si sono concentrati in piazza Esedra per poi dare vita ad un corteo alternativo che ha raggiunto e assediato il ministero dell’Istruzione. Un’altra grande giornata gioiosa e radicale che ha visto protagonisti non solo gli studenti delle facoltà occupate della Sapienza, ma anche gli studenti di Roma 3 e di Torvergata, gli studenti medi di tantissime scuole romane, studenti universitari e medi provenienti da altre città italiane.Sulla scorta di questo bilancio attivo in primo luogo ci chiediamo come trasformare la potenza dello sciopero generale in uno strumento di conflitto continuativo con il governo che, (…)

tratto da : NO ! alla 133 – Organizzare il dissenso

Assalti Frontali

=Verso la grande mareggiata=

Assalti Frontali (da “Conflitto”)

(…)

sto aspettando l’onda

navigando nell’asfalto

lento gocciola il sole

quale sapore ha la libertà

avanti su rispondimi

mi dici

quanto paghiamo al giorno per essere felici

vado a cercare le risposte nella notte dei tempi

hanno ingannato le genti i potenti

i dinosauri non si sono ancora estinti

anzi e ci vorrebbero convinti

che non c’è via d’uscita

che la paura dell’alta marea è passata

la storia scende in strada e si fa confusa

e tra gli schiavi gira un’energia diffusa

e può accadere qualcosa

nel caos

vorrei slegare le catene dell’umanità

sentire il profumo della libertà

mi sono perso nel trip

ma se nel giorno della grande mareggiata io sarò qui

con la mia tavola io farò surf

sto aspettando l’onda

navigando nell’asfalto

lento gocciola il sole

quale sapore ha la libertà

verso la grande mareggiata

un’onda anomala

ondata fresca

(…)

discografia Assalti Frontali

A proposito dell’onda

“Metti una sera in università coi Wu Ming”